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Un cervello che ritorna a casa – Luca de Cristoforo a capo della nuova azienda di Carinaro

Luca de Cristofaro, 25 anni, prenderà la guida della nuova azienda del Gruppo dopo un percorso di studi all’estero durato sette anni: tre a Londra, dove ha affinato la conoscenza della lingua inglese e ha frequentato la European School of Economics; due a Parigi alla Paris School of Business fino a conseguire un master a Dubai. Torna a casa con una laurea in International Business and Management ottenuta col massimo dei voti e con lode finale. Nell’intervista che segue, chiede di eliminare il “Lei” in favore di un “Tu” anglosassone molto più rapido e chiaro.

Com’è nata l’idea di affidare a te la gestione della nuova azienda del Gruppo?

“Ho sempre saputo che avrei affiancato mio padre nel suo lavoro e per questo obiettivo mi sono preparato per anni. Abbiamo convenuto che fosse venuto il tempo di mettere a frutto i miei studi e da questa convinzione all’apertura del nuovo stabilimento, per il quale mio padre aveva già creato tutte le condizioni necessarie, il passo è stato breve. Abbiamo dato vita a una nuova scommessa ed è nata la Dek”.

Hai una preparazione tecnica invidiabile ma le aziende del Gruppo sono cresciute anche grazie alla vena artistica di tuo padre e alle sue capacità di designer. Come coprirai questa caratteristica?

“Lavorerò insieme con mio padre. Poi, devo confessare che una certa vena artistica è di famiglia. Del resto, lo seguo da quando ero piccolo.”

Come vivi la responsabilità di dover gestire in prima persona la nuova azienda?

“Ricordo che da bambino quando entravo in azienda pensavo che fosse troppo grande per me e che non sarei mai riuscito a fare come mio padre. Poi si cresce, si fanni esperienze e ora non vedo l’ora di iniziare”.

Tuo padre in azienda, con i collaboratori, ha creato il clima di una grande famiglia. Pensi di seguire la stessa strada?

“Credo che l’impostazione di mio padre sia quella vincente e non ho intenzione di modificarla. In azienda, ognuno ha il compito che sa svolgere meglio e questo rende le persone felici di lavorare”.

La tua idea di qualità del prodotto finale è quella meticolosa e quasi maniacale adottata da tuo padre?

“In questo penso di essere esigente almeno quanto lui”.

In che cosa ti diversificherai nella gestione?

“Io ammiro il suo modo di fare azienda ma siamo due persone con background differente. Che cosa farò di diverso devo ancora scoprirlo. Di una cosa, però, sono certo: non ho intenzione di essere in competizione. Voglio solo lavorare e crescere assieme a lui”.

napolipost.com

Domenico Esposito, International Business Times

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