“La più giovane star della new mathematics”: così Fortune, nel 1957, definì l’americano John Forbes Nash che, all’età di 29 anni, aveva già scritto il lavoro per cui avrebbe vinto il Nobel per l’Economia ed era stato nominato professore al prestigioso Mit di Boston.
Un personaggio affascinante, questo matematico che ha oggi 69 anni e che è considerato il “guru” della ‘Teoria dei giochi”. In Italia arrivera tra breve, ospite della European School of Economics (scuola privata di Economia, Finanza e Management).
Un Nobel dalla vita tormentata, scomparso dalla scena pubblica scientifica a soli 29 anni per un lungo periodo, circa quarant’anni, a causa di crisi e disturbi psicologici; poi “miracolosamente” guarito e deciso, a 50 anni avanzati, a ridiventare un personaggio pubblico e uscire dal suo isolamento, tornando così all’Università di Princeton per riprendere le sue ricerche in matematica.
Perché il Nobel per l’Economia 1994 al matematico Nash? Soprattutto per l’eccezionale applicazione che la “Teoria dei giochi” di cui Nash è il fondatore (con Von Neumann), ha avuto negli studi economici e di marketing management strategico. Studiando le regole matematiche di giochi come il poker e gli scacchi, infatti, Nash riuscì a enucleare le strategie del comportamento di singoli gruppi che, in economia, è dettato da norme e regolato da tattiche molto simili alla competizione che si ha nel gioco. Le stesse intuizioni e le medesime applicazioni si possono riscontrare anche in campo politico, nelle strategie e tattiche nella gestione di conflitti di vario genere. Il prof Nash è considerato uno dei geni matematici del nostro secolo non solo per la sua ricerca sulla “Teoria dei Giochi”, ovvero la tesi di dottorato che discusse all’età di 21 anni, ma anche per aver trovato, un anno dopo, la soluzione di un problema, tratto dal lavoro di Reimann, considerato fino ad allora insolubile.
Non è la prima volta che la European School of Economics invita in Italia ospiti illustri come esempio di eccellenza per i propri studenti che si preparano, finita la business school, a entrare nel mondo manageriale. L’Ateneo, infatti, ha già ospitato i premi Nobel per l’Economia Merton Miller, John Galbraith, Henry Markowitz, Douglas North (nell’ambito del ciclo di conferenze “Incontri con i grandi dell’Economia”) e i premi Nobel per la Pace Mikhail Gorbaciov e Joseph Rotblat. Il prof. John Nash visiterà le varie sedi ESE per essere presente, in ognuna, alla Cerimonia di Apertura dell’anno accademico.
M. Serena Patriarca, Il Fiorino