La carriera di Giovanni tra Grande mela e Ville Lumiére

La mossa vincente è stata la prima: utilizzare uno dei nuovi mezzi per trovare lavoro via web, un sito di recruiting on line. “Cercavo aziende a caccia di giovani laureati da formare e far crescere, così ho incrociato su Internet un motore di ricerca di personale, dove un’azienda offriva un programma di graduate developer”. Il nome dell’azienda era un acronimo a lui sconosciuto, Cnh, e il fatto insolito era che Giovanni Marenco, oggi 27enne, nel 2005 si trovava a New York per concludere gli studi e stava per mandare il curriculum, sperando in un’assunzione, a un’azienda con sede a Torino.

Un’azienda che, scoprì poi Marenco, altri non era che Case New Holland, la società del gruppo Fiat che produce macchine agricole e per il movimento terra. “Fortunatamente, dopo un po’, fui contattato dal responsabile del programma graduate di Cnh per partecipare a un colloquio. Il risultato fu positivo: nell’ottobre del 2005 già venivo inviato a Parigi per uno stage presso la sede Parts & service”.
Proprio dopo aver appena concluso i suoi studi newyorkesi in “International Business”, iniziati alla Ese di Milano nel 2001 e conclusi nella Grande mela. «Dopo sei mesi di stage fui assunto a tempo indeterminato e inserito nel programma di sviluppo dei neolaureati che dura tre anni e che prevede il cambio di lavoro e di Paese ogni anno. Ho iniziato come responsabile per la Francia e la Spagna di un progetto di geo-marketing». Marenco è passato poi nell’ufficio acquisti di Torino come buyer sia di Cnh che di Iveco. “Infine il terzo anno di nuovo a Parigi, dove mi trovo tuttora, a fare il project manager nella logistica ricambi”. Un consiglio per i coetanei? “Non aver paura di cambiare Paese e lavoro frequentemente. Oggi per i giovani la sfida è questa: mettersi in gioco adattandosi velocemente al cambiamento”.

Enzo Riboni, Corriere della Sera

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