Nella cornice del romano Teatro delle Vittorie, è stato assegnato alla giovane imprenditrice Sara Roversi il Premio della Fondazione Marisa Bellisario. A lei una delle “targhe speciali assegnate a 17 giovani donne che hanno portato al successo con determinazione e coraggio un’idea imprenditoriale innovativa o nel Made in Italy, rischiando e investendo sulle proprie idee, a manager e professioniste che hanno raggiunto traguardi ambiziosi, sfidando ostacoli e pregiudizi e affermandosi in “roccaforti maschili” e a giovani talenti in “controesodo” che dopo un’esperienza di lavoro all’estero hanno scelto di costruire in Italia il loro futuro”.
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Come Di Matteo si è conquistato la Champion
La verità è che Di Matteo s’è scoperto da solo. Senza sapere se avesse davvero la stoffa, come capita a tutti. Ci credi, ma non sai se è la tua fiducia in te stesso a darti la sensazione di essere bravo, o è davvero che sei bravo. Accade nel pallone e altrove. L’unica risposta è la vita: lo vedi, in fondo. Se ce la fai, sai con onestà perché è successo. Fortuna, capacità, spinte, appoggi. Una cosa sola o tutte insieme. Oppure due sì e due no. Ora Roberto sa che gli anni passati a chiedersi se la panchina fosse un posto adatto a lui, hanno avuto una risposta. Perché la guida del Milton Keynes e del West Bromwich Albion non erano sufficienti. Non per chi da calciatore ha giocato nel Chelsea e nella Nazionale italiana. Quelle squadre danno certezze agli altri, a quelli senza pedigree di campo: si formano lì, nelle squadre più piccole e costruiscono il loro domani. A uno come Roberto serviva uno stadio vero, meglio se il suo. Stamford Bridge aveva persino un box col suo nome fino a poche settimane fa: era accanto a quelli dedicati a Gianluca Vialli e Gianfranco Zola. Ci andarono praticamente tutti insieme a Londra, tra la fine degli anni Novanta e il Duemila. Prima ondata di italiani in Inghilterra, quando la Premier League aveva deciso di aprire a noi. A Londra arrivarono tre con storie completamente diverse: uno a fine carriera (Vialli), uno scaricato dalla tendenza anti-bassotti (Zola), uno nel pieno dell’attività e senza particolari avversari tra gli allenatori italiani (Di Matteo). Il Chelsea non era ancora russo, lo stadio non era ancora finito: si ricorda un match con il Newcastle giocato con una curva abbattuta e con la tribuna meno nobile ancora senza seggiolini numerati in ogni settore. L’altro mondo era l’inizio del nuovo mondo. Di Matteo se l’è fatto tutto: da calciatore facendo vincere una Fa Cup a Wembley con un gol dopo 43 secondi, da ex calciatore uscito a 32 anni dal campo e tentato dall’avventura imprenditoriale, da allenatore convinto a rientrare nel mondo del calcio molto in fretta. Ha smesso dieci anni fa: era il 2002, si ruppe la gamba in tre punti. Trentadue anni, mica vecchio. Qualche tempo dopo l’ha ricordato così, alla Gazzetta dello Sport: “Ero un atleta e all’improvviso rischiavo di restare menomato per tutta l’esistenza. Ora mi resta solo un brutto ricordo che mi ha insegnato ad affrontare la vita ad un certo modo”. Si parlò di un percorso post operatorio molto complicato, dopo dieci interventi e troppe mani entrate nella sua carne per riparare le ossa danneggiate. Si parlò di menomazioni fisiche che non gli avrebbero consentito più di camminare senza zoppicare. Si parlò addirittura dell’ipotesi amputazione. Accadde anche con Pierluigi Casiraghi (anche lui ai tempi del Chelsea). Si parlò di troppe cose e ovviamente mai di calcio. Di Matteo abbandonò tutto: rimase in Inghilterra senza tornare in Italia. Trentadue anni, di nuovo. I soldi tanti. Anche qui: ma poi?
Michela negli States con il marchio Versace
“Una città frenetica e vivacissima e un lavoro affascinante e stimolante: sto vivendo un’esperienza fantastica, che neanche nei miei sogni più rosei mi sarei aspettata di poter intraprendere a 23 anni”.
Descrive così la sua vita la giovane triestina Michela Gombacci, impegnata nel dipartimento che si occupa di pubblicità e grandi eventi per Versace a New York. Dopo la laurea triennale in Scienze politiche all’Università di Trieste, Michela decide di frequentare la European School of Economics nella Grande Mela. “Mi sono iscritta a un Certificate Program in Fashion & Luxury Management” che prevedeva lezioni in classe, workshop e progetti vari, compresi stage in un’azienda del settore della moda. Cercavo un ambiente internazionale, ma ho trovato molto di più. Ho seguito vari corsi, dal management in materia di marketing e moda a quello relativo ai grandi eventi. E poi l’approccio in America – sottolinea – è sicuramente più pratico rispetto all’ Europa, le lezioni non sono quasi mai teoria: si tratta di sviluppare progetti, sia di gruppo che individuale e di creare presentazioni da esporre.
European School of Economics – Opinione di Carlotta Carucci
“Ho scelto di frequentare il Master in Marketing presso l’European School of Economics perché, dopo essermi concentrata sulle scienze umanistiche, ho sentito il bisogno di completare gli studi con un titolo che mi permettesse di incrementare le competenze manageriali. ESE Firenze mi ha dato la possibilità di entrare nel mondo del lavoro più moderno e dinamico.
Presso ESE Firenze ho trovato un ambiente internazionale, accogliente e luminoso. Secondo la mia opinione i professori dell’European School of Economics sono estremamente qualificati, e molto disponibili ad aiutare e incoraggiare gli studenti.
EUROPEAN SCHOOL OF ECONOMICS – OPINIONE DI FEDERICA COPPOLA
Secondo il mio parere, l’European School of Economics è sorprendente sotto ogni punto di vista: sia dal lato accademico, sia per quanto riguarda il tirocinio, dove ho avuto la fortuna di lavorare in una società di cosmetici di fama mondiale.
La mia opinione riguardo allo staff ESE è molto positiva: non solo mi hanno formato dal punto di vista professionale, ma mi hanno anche dato preziosi consigli su come superare brillantemente colloqui di lavoro e fissare le mie posizioni lavorative: bisogna leggere di tutto sulla società, sulla loro filosofia e sulla loro linea di prodotti, comprendere il loro business e capire cosa si aspettano da un aspirante membro dello staff.
Cerimonia di laurea degli studenti della European School of Economics
Il giorno 15 aprile presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio (FI), con il patrocinio dell’ Associazione Internazionale Medicea si è tenuta la cerimonia di laurea degli studenti della prestigiosa European School of Economics, scuola che consta sei sedi: Firenze, Londra, Milano, Roma, Madrid e New York. Gli 80 studenti che hanno partecipato alla cerimonia hanno ricevuto i diplomi in International Business, International Marketing and International Finance per le scienze e le arti.
Wedding Planner – Donna Moderna
Tenuto dalla prestigiosa ESE, European School of Economics, presso la nuova sede di Milano, il corso è curato da Donatella Lorato, Executive Coordinator del progetto e docente, con l’aiuto di Chiara Besana, Project Coordinator. Il corso, a numero chiuso, può essere davvero un’opportunità! I migliori potranno inoltre partecipare ad uno stage nelle agenzie di wedding planning già presenti in Italia, alla conclusione della parte formativa. Per accedere all’iscrizione al corso gli aspiranti partecipanti dovranno prendere parte al concorso Un progetto per un sogno, un modo creativo e originale per testare i futuri wedding planner.
A scuola d’estate per una marcia in più
Provate a googlare “summer school”. E’ difficile orientarsi tra le migliaia di proposte. Da giugno a settembre, sono sempre più le scuole e università che offrono corsi di una o due settimane. E non solo per neolaureati. Anzi, le esperienze estive sono un’occasione di aggiornamento e approfondimento per chi già lavora.
Ma come ci si orienta nella scelta?
“I corsi estivi sono brevi e di solito molto mirati, approfondiscono cioè una tematica particolare” dice Mauro Meda, segretario di Asfor (Associazione Italiana di Formazione Manageriale). “Prima di tutto, allora, fatevi la domanda: cosa voglio ottenere?” Se cercate un percorso a 360°, lasciate perdere le summer school. Poi, un buon criterio di scelta è la qualità dell’istituzione: anche in un corso breve sono da preferire le scuole più prestigiose, che danno maggior valore al vostro percorso.” In estate, le migliori occasioni formative, secondo gli esperti, hanno una dimensione internazionale con docenti e studenti da tutto il mondo, o comunque in contatto con centri di ricerca stranieri. “Guardate bene i programmi” continua Meda. “Scegliete quelli con un’impostazione pratica, con un taglio esperenziale, possibilmente con la testimonianza diretta di uomini d’azienda.”
Come estinguere una fideiussione
Cause di estinzione della fideiussione. Generalità.
Il collegamento dell’obbligazione fideiussoria a quella garantita comporta che l’obbligazione principale trascina nella sua sorte la garanzia. Il venir meno dell’obbligazione garantita rappresenta un modo di estinzione dell’obbligazione fideiussoria, un modo di estinzione che non sorge dal rapporto o nel rapporto tra creditore e fideiussore, ma fuori di esso e che è conseguenza di un fatto giuridico diretto ad altri effetti, che solo indirettamente porta con sé l’estinzione della fideiussione.La fideiussione si estingue anche per cause che la riguardano direttamente: sono le stesse cause per cui si estingue ogni altra obbligazione, che, in quanto comuni alla generalità dei vincoli obbligatori, assumono la veste di cause estintive generali, ma sono anche cause ad essa speciali, perché dettate con specifico riguardo all’obbligazione fideiussoria. Difatti il codice contempla tre distinte e particolari ipotesi di estinzione dell’obbligazione fideiussoria: a) quando, per fatto del creditore, non può avere effetto la surrogazione del fideiussore “nei diritti, nel pegno, nelle ipoteche e nei privilegi del creditore” (art. 1955); b) quando, trattandosi di fideiussione per obbligazione futura, il creditore “senza speciale autorizzazione del fideiussore” ha fatto credito al debitore principale pur conoscendo, o dovendo ragionevolmente conoscere, che le condizioni personali di questi erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito (art. 1956); c) quando il creditore non abbia proposto le sue istanze contro il debitore entro sei mesi dalla scadenza dell’obbligazione e non le abbia diligentemente continuate. Il termine si riduce a due mesi, quando il fideiussore ha espressamente limitato la propria obbligazione allo stesso termine dell’obbligazione principale (art. 1957). Una causa di estinzione di ordine speciale è costituita anche dall’inosservanza dell’onere di escussione del debitore nel caso di beneficio di escussione (art 1944, comma 2). Si riferisce inoltre alla fideiussione ma riguarda più in generale tutte le garanzie e i privilegi la causa estintiva prevista dall’art. 1251, che deriva dal fatto del creditore, il quale abbia pagato il debitore senza invocare la compensazione di un suo credito verso il debitore.
Validazione titoli accademici European School of Economics
Si dichiara che la “European School of Economics”, è un’istituzione accademica riconosciuta nell’ordinamento britannico.
I corsi di studio sono convalidati dalla “University of Buckingham” che rilascia il titolo accademico finale.
La “University of Buckingham” è ufficialmente riconosciuta dall’ordinamento britannico con il potere di rilasciare titoli accademici.
In particolare sono riconosciuti dal 2005 i programmi di studio “Undergraduate degree” in “International Business”, “International Finance” e “International Marketing”.
La carriera di Benedetta a New York tra moda e PR
A soli 27 anni nella capitale mondiale della comunicazione, per guidare l’ufficio stampa di un’agenzia globale di pubbliche relazioni del fashion.
“In realtà è da 5 anni che lavoro a New York – racconta Benedetta Amadi – ma è da meno di un mese che sono a capo, nella sede nella Grande Mela, dell’ufficio stampa di Karla Otto, l’agenzia di Pr di moda”. Amadi può già vantare una buona esperienza: prima di Karla Otto ha lavorato in altre tre società, quasi sempre all’estero. “Ho cominciato nel 2003 con uno stage di sei mesi nell’ufficio stampa di Burberry a Londra, che alla fine si è tradotto in un’assunzione nella sede di Milano. Contemporaneamente, però, ho continuato e concluso gli studi in scienze delle comunicazioni», Studi che, dopo il liceo classico, sono proseguiti alla European School of Economics e hanno compreso anche sei mesi all’Esmod, la scuola di moda di Parigi, oltre che lo stage a Londra.
La carriera di Giovanni tra Grande mela e Ville Lumiére
La mossa vincente è stata la prima: utilizzare uno dei nuovi mezzi per trovare lavoro via web, un sito di recruiting on line. “Cercavo aziende a caccia di giovani laureati da formare e far crescere, così ho incrociato su Internet un motore di ricerca di personale, dove un’azienda offriva un programma di graduate developer”. Il nome dell’azienda era un acronimo a lui sconosciuto, Cnh, e il fatto insolito era che Giovanni Marenco, oggi 27enne, nel 2005 si trovava a New York per concludere gli studi e stava per mandare il curriculum, sperando in un’assunzione, a un’azienda con sede a Torino.
“Videomaking” tra le novità di questa estate
“I nostri corsi estivi rappresentano un’opportunità internazionale. Sia per i ragazzi italiani che vogliono recarsi all’estero che per gli stranieri che vogliono trascorrere un periodo nel nostro Paese. Anche quest’anno abbiamo preparato una ricca proposta per quanti vogliano utilizzare l’estate per arricchire il proprio profilo formativo”. Lo afferma Gabriele Lupo, responsabile marketing della ESE, European School of Economics. l corsi sono offerti a vari livelli dedicati a diplomati, laureandi e laureati, ma sono aperti anche a quanti, già impegnati nella propria attività professionale, abbiano il desiderio di investire parte delle vacanze per acquisire competenze in nuovi settori. Gli studenti hanno l’opportunità di frequentare i corsi in Italia presso le sedi di Milano, Roma e Firenze.
Federica Pellegrini
Ai numeri ci tiene Federica. Precisa che lei di record mondiali ne ha stabiliti sei in carriera. Quello sui 200 metri ancora le appartiene. Quello sui 400, la sua gara tabù, le è stato appena tolto dall’inglese Joe Jackson: “Ma voglio riprendermelo”. Magari anche grazie al nuovo sponsor tecnico, Mizuno, che le dedicherà anche una linea di costumi e attrezzature per il nuoto, la F.P. Tatoo. Il simbolo è quello dell’araba fenice, il primo dei suoi cinque tatuaggi, quello che simboleggia la rinascita dalle proprie ceneri. A forza di rinascere Federica è cresciuta. Merito dell’Oro alle Olimpiadi di Pechino sui 200 metri conquistato il giorno dopo aver perso la gara dei 400. Merito del nuovo record sui 200 fissato il giorno dopo essere stata bloccata da un attacco di panico alla partenza dei 400. E chissà se è merito anche dell’amore per Luca Marin se, con lucidità rara in una ventenne, dice: “Cosa farò a 35 anni? Difficile che nuoterò ancora. Mia madre mi ha avuta a 26 anni. Dopo Londra 2012, magari avrò cose più importanti da fare che nuotare.”
Organizzare lo sport
Conoscere l’organizzazione sportiva in Italia: il Coni, le federazioni, le società. Preparare figure manageriali e professionali del settore sportivo. Imparare a comunicare nel mondo dello sport, organizzare manifestazioni sportive partendo dagli aspetti tecnico-giuridici. Sono solo alcuni degli obiettivi del corso in Management dell’organizzazione in eventi sportivi, che prende il via il 27 maggio presso la sede milanese della ESE – European school of Economics.
Lo scopo è quello di formare nuove figure manageriali in grado di occuparsi di gestioni sportivee e organizzazione di eventi. ll programma formativo, della durata di sette settimane e con frequenza obbligatoria ogni mercoledì e giovedì, si rivolge a neolaureati che intendono intraprendere la propria attività professionale nel settore del management e degli eventi sportivi. Le iscrizioni sono aperte anche a diplomati con forte passione e attitudine per lo sport ed a ex atleti professionisti che, terminata la carriera sportiva, intendono rimanere nell’ambiente in qualità di dirigenti o organizzatori di eventi.
Così si diventa personal shopper e syle therapist
“Sono già arrivate alcune richieste di iscrizione. Sono soprattutto stranieri: è un discreto successo, visto che è la prima volta che proponiamo un percorso per diventare style therapist e personal shopper”. Lo dice con orgoglio Mary M. Narenzo, Campus Manager di ESE (European School of Economics) di Milano. Il nuovo modulo è stato inserito all’interno della V edizione del corso in Management della moda, che prevede anche: Fashion & Luxury Goods Management; Event planning/Management; Integrated Marketing communication.
Il diritto dell’uomo alla ricerca della felicità
La questione del diritto alla felicità è estremamente attuale, come sa chiunque presta orecchio ai mezzi di comunicazione, ai sentimenti dell’opinione pubblica, alle istanze del mondo economico. Il sito internet della European School of Economics si apre con la frase
«Soltanto un uomo felice può cambiare l’economia»
e non a caso cita poi, al suo interno anche Franklin e Filangieri. E non si riferisce solo alle scienze economiche in senso stretto, ma anche a problemi di carattere più generale come quello della partecipazione dei cittadini alla politica, del miglioramento del vivere sociale, della possibilità di vivere bene e più a lungo, come molte scoperte mediche ci promettono. Molti sostengono, oggi come nel passato, che il vero scopo della politica deve essere il piacere e la soddisfazione degli uomini, garantito proprio da una società giusta ed equa, come quella profetizzata da Filangieri, che deve impegnarsi a trattare in modo imparziale ogni persona nelle questioni che riguardano la sua felicità.
European School of Economics Review: Monique Duarte
My name is Monique Duarte and I am an alumni graduate of ESE. I spent 3 ½ years at the ESE London campus along with a semester at ESE Milan. My experience living in London, and studying at European School of Economics, was a wonderful experience filled with, creating new friendships from all over the world, learning culture, traveling Europe in all that it has to offer, and learning that the sky is not the limit to achieving all your dreams. Being able to travel to Italy, France, Germany, Spain, and many other places with a breeze, allowed me to experience life through a whole new lens. I am so grateful for my academic learning opportunity that ESE has given me, through it’s professors, that aim to push your thinking, and expand your knowledge in a whole new way.
European School of Economics riconosciuta in Italia
La sede provvisoria della Corte di Giustizia delle Comunità Europee in Boulevard Konrad Adenauer, Luxembourg, è un moderno palazzo di vetro, una sorta di grande serra nel mezzo di un prato attentamente curato. Poco distante fervono i lavori di ampliamento e ristrutturazione della sede storica. Superati i rigorosi controlli all’ingresso, percorriamo la hall verso l’aula delle udienze. Attraverso le alte vetrate sono visibili altri cantieri, l’ossatura metallica di nuove, imponenti costruzioni. La scena sembra l’allestimento allegorico di un’Europa che cresce.
Studiare, Viaggiare, fare stage nelle più grandi imprese del mondo
Una base studentesca di oltre duemila studenti e una “produzione” di mille laureati negli ultimi tre anni, tutti giovanissimi, tutti con una storia di successo.
Canon: essere scelti tra mille
Esattamente un anno fa una multinazionale, la Canon, lanciò un concorso per scegliere tre neolaureati da assumere a livello dirigenziale. Oltre all’importanza del nome Canon e della posizione offerta, un elemento di forte attrazione era la previsione di un intenso training iniziale di 18 mesi, tre semestri di esperienze, da fare in tre diverse capitali europee. I candidati furono oltre mille, provenienti dalle migliori università europee. Dalla European School of Economics parteciparono due studenti: Lisa Cocco e Gennaro Bifulco. Risultarono tra i primi tre e da un anno, giovanissimi, sono manager della Canon con la responsabilità di “Project owner”.